L'amianto MCA
Con i termini Amianto (dal greco “amiantos”: incorruttibile) e Asbesto (dal greco “Asbestos” indistruttibile) si identificano un insieme di minerali cancerogeni di consistenza fibrosa. Tali minerali naturali a struttura microcristallina e di aspetto fibroso, si suddividono in 6 composti suddivisi in 2 gruppi, e precisamente:

1 - Anfiboli (silicati di calcio e magnesio)
  • Crocidolite o amianto blu (dal greco: fiocco di lana);
  • Amosite o amianto bruno (acronimo di "Asbestos Mines Of South Africa");
  • Antofillite (dal greco garofano);
  • Actinolite (dal greco: pietra raggiata);
  • Tremolite (dal nome della Val Tremola in Svizzera);
2 - Serpentino (silicati di magnesio)
  • Crisotilo o amianto bianco (dal greco: fibra d'oro).
L’amianto è presente in natura in diverse parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento in miniere a cielo aperto. I più grandi produttori mondiali sono stati: Canada (Crocidolite), Africa del Sud (Crocidolite, Crisotilo ed Amosite), Russia (Crisotilo), Stati Uniti (Crisotilo), Finlandia (Antofillite) e Italia principalmente presso la cava di Balangero (Crisotilo) in provincia di Torino, che è stata la più grande cava d’amianto d’Europa.

L’amianto è caratterizzato da:
  • Una notevole resistenza meccanica (abrasione ed usura);
  • Un’alta flessibilità;
  • Resistenza al fuoco, all'azione di agenti chimici e biologici;
  • Può essere tessuto;
  • Ha proprietà fonoassorbenti ed isolanti;
  • Si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC).
Le fibre di amianto sono molto addensate ed estremamente sottili. A titolo comparativo, se in un centimetro lineare è possibile disporre di ca. 250 capelli affiancati, oppure 500 fibre di lana, è anche possibile disporre ben oltre 330.000 fibre di amianto.

In base alla friabilità, i materiali contenenti amianto possono essere classificati come:
  1. Compatti. Materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l´impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc.).
  2. Friabili. Materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale;
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Dove si trova l'amianto
La struttura fibrosa dell’amianto e le sue caratteristiche chimico-fisiche, ne hanno favorito in passato un notevole utilizzo industriale e commerciale. A titolo riassuntivo ma non esaustivo, l’amianto può comunemente essere contenuto nei seguenti manufatti:
  1. MCA a matrice compatta (amianto legato alla matrice cementizia o ad una base polimerica)
    • Lastre piane ed ondulate (nome commerciale eternit);
    • Tubazioni idriche;
    • Serbatoi;
    • Canne fumarie;
    • Vasche; Condotte;
    • Pannelli per controsoffitti e pareti;
    • Pavimenti in Vinil-Amianto;
    • altri manufatti (cucce per animali, tini e cisterne per vino, forni per pane, ecc.)

  2. MCA a matrice friabile
    • coibentazioni a base di gesso;
    • colle per pavimenti vinilici;
    • intonaci fonoassorbenti e termoisolanti;
    • pannelli parafiamma;
    • guarnizioni d’accoppiamento;
    • guarnizioni a treccia;
    • sistemi abrasivi di freni, frizioni, ecc.;
    • vernici antirombo;
    • pannelli morbidi a protezione degli impianti di riscaldamento (stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi, ecc.);
    • stucchi per finestre;
    • siliconi termici;
    • altri manufatti (tessuti, guanti, casseforti, presse, ecc.)
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Campionamento MCA
Esistono 3 tipi di campionamento dei Materiali Contenenti Amianto (MCA):
  1. Campionamento di materiali in massa (ricerca presenza e/o concentrazione di amianto)
    Qualora all´interno dell´edificio siano presenti materiali nei quali si sospetta la presenza amianto, occorre procedere alla raccolta di un campione del materiale ed alla successiva analisi da parte di un laboratorio abilitato, evitando interventi distruttivi che possono determinare una contaminazione degli ambienti circostanti. Le modalità operative per effettuare il campionamento sono indicate nel DM 06/09/1994

  2. Campionamenti ambientali indoor/outdoor (ricerca di fibre aerodisperse)
    Si effettua prelevando l´aria nei luoghi oggetto di analisi. E´ molto utile per identificare le scelte di bonifica e per testarne l´efficacia.

  3. Campionamenti personali (ricerca delle fibre aerodisperse)
    Si effettua prelevando l´aria attraverso un campionatore personale, indossato da un soggetto mentre svolge le attività abitudinarie. Il campionatore è costituito da una piccola pompa che preleva quantità note di aria nel tempo e assorbe gli inquinanti aereodispersi in idonei sistemi di fissaggio. Tale modalità è utilizzata per misurare l´esposizione media dell´individuo ai materiali contaminati d’amianto.
I campionamenti per la ricerca di fibre aerodisperse possono può essere eseguita con tecnica Mocf o Sem. La Mocf da sola non permette di distinguere il tipo di fibre di amianto, se non grazie all´esperienza del tecnico analista che conteggia le fibre totali presenti sul filtro (amianto, fibre vegetali ecc). La tecnica di microscopia elettronica (Sem) ha un potere di risoluzione molto più alto, una profondità di campo maggiore dello spessore del preparato e possono quindi essere rilevate anche fibre estremamente piccole in concentrazioni molto basse. La microscopia elettronica consente, grazie al sistema di micranalisi Edx, di identificare in maniera univoca le sole fibre di amianto. vertical_align_top
Rischi di esposizione, tossicità e cancerogenicità
La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dalla possibilità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell´ambiente e che possano venire inalate attraverso le vie respiratorie. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d´aria, infiltrazioni di acqua, ecc.) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell´edificio, se sono collocati in aree accessibili. L´insorgere di patologie tumorali non è sempre legato ad una lunga esposizione a fibre di amianto, ma è stato provato che è possibile contrarre malattie anche con basse esposizioni. Il rischio di esposizione, quindi, non interessa solo i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto, ma anche tutte quelle persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti. Data la lunga latenza della malattia, nella protezione della popolazione, particolare attenzione dovrà essere posta alla salvaguardia delle popolazioni più giovani (bambini e ragazzi). La pericolosità deriva dalla struttura delle fibre, rigide e sottili, che inalate penetrano facilmente nell´interstizio polmonare. Gli anfiboli, caratterizzati da fibre rigide sono considerati il tipo di amianto più pericoloso per l´uomo. Le più gravi patologie legate all’inalazione di polveri di MCA sono:
  1. l'asbestosi per importanti esposizioni;
  2. Il mesotelioma pleurico
  3. Il carcinoma polmonare
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Interventi di bonifica
Gli interventi di bonifica si rendono sempre necessari in caso di MCA danneggiati o nel caso di necessità di rimozione degli stessi. In particolare, l’MCA è certamente da bonificare quando si trova nelle condizioni di disperdere le sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, o dilavamento. Nel caso di materiali integri ma suscettibili di danneggiamento, la necessità di bonifica deve risultare all´esito della valutazione dei rischi. La bonifica può riguardare l´intera installazione o essere circoscritta alle aree degli edifici o alle zone dell´installazione in cui si determina un rilascio di fibre.

I possibili interventi di bonifica sono:
  1. Rimozione
    La bonifica per rimozione è il procedimento che elimina ogni potenziale fonte di esposizione.

  2. Incapsulamento
    L'incapsulamento è un trattamento con prodotti penetranti o ricoprenti che permettono di inglobare le fibre di amianto e consente di costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. I costi e i tempi di intervento appaiono più contenuti, rispetto alla rimozione, poichè non è necessario applicare un materiale sostitutivo. Con questa soluzione però è necessaria la redazione di un piano e manutenzione e controllo, da mantenere attivo nel tempo (verifica annuale).

  3. Confinamento
    Il confinamento consiste nel posizionare una barriera a tenuta che divida le aree che vengono utilizzate all'interno dell'edificio dai luoghi dove è collocato l'amianto. Per evitare che le fibre vengano rilasciate all'interno dell'area, il processo deve essere accompagnato da un trattamento incapsulante. Il vantaggio principale è quello di creare una barriera resistente agli urti. Il suo utilizzo è idoneo per materiali facilmente accessibili, soprattutto per quanto riguarda le aree circoscritte. Anche in questo caso però è necessaria la redazione di un piano e manutenzione e controllo, da mantenere attivo nel tempo (verifica annuale).
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